FALSIFICA IL VOTO, ACCUSATO DI FALSO E DI TENTATA TRUFFA

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Errore o reale volontà di barare? Lo stabilirà il tribunale di Belluno. Sotto processo è finito un architetto bellunese, M.A., accusato di falso e di tentata truffa. I fatti risalgono al luglio 2012, quando il professionista fa domanda alla Camera di commercio per essere ammesso alla selezioni dei rilevatori del nono censimento generale dell’industria, servizi, delle istituzioni no profit. Nella domanda, secondo il capo di imputazione, avrebbe affermato di aver superato l’esame di maturità con un punteggio di 48/60. In realtà, si appurò che la promozione era avvenuta con 10 punti di meno, ovvero 38/60, che è quasi il minimo necessario per farcela. La tentata truffa scatta proprio a seguito di questo falso. Il punteggio induce in errore la pubblica amministrazione che con determina 182 del 6 agosto 2012 approva la graduatoria dove l’architetto compare al quarto posto. Insomma, era pronto per farcela, ma l’errore, o il falso, viene a galla. L’architetto, messo con le spalle al muro dalla scoperta, decide così di rinunciare all’incarico.

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