Non era la prima volta che Mirko Righetto, 47 anni, metteva le mani addosso alla moglie, Nidia Lucia Loza Rodriguez, 37 anni. Era già successo nell’aprile del 2012 a Piazzola sul Brenta in provincia di Padova. All’epoca i due erano ancora fidanzati. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, durante un litigio particolarmente violento, il vicentino aveva strattonato l’amata talmente forte da romperle un polso. Lei era finita al pronto soccorso, ma poi non aveva segnalato l’accaduto ai militari. Che, però, avevano potuto denunciare d’ufficio l’imprenditore vicentino per lesioni, perché la prognosi riportata dalla vittima era superiore ai 21 giorni. È questo l’unico verbale che testimonia una precedente aggressione da parte del marito alla donna di origini colombiane che l’altra notte è stata uccisa tra le mura della villetta al civico numero 62 di via Alpini, a Camisano. Un episodio accaduto esattamente un lustro fa. Negli ultimi mesi i litigi erano diventati più frequenti, tant’è che i carabinieri della stazione di Camisano erano dovuti intervenire due volte nell’abitazione della coppia. In entrambi i casi era stata Nidia Lucia ad afferrare il telefono per comporre il 112. Pare che Righetto, fuori di sé per la rabbia, arrivasse perfino a minacciarla. Mai, però, le aveva urlato contro che l’avrebbe uccisa. La pattuglia riportava la calma tra le mura domestiche, ma poi la donna preferiva non presentarsi in caserma il giorno seguente per denunciare l’accaduto.