Durante il XIX appuntamento di “Senato&Cultura”, rassegna realizzata dal Senato della Repubblica in collaborazione con la Rai per valorizzare le eccellenze italiane, il presidente di Fondazione ANT Raffaella Pannuti, insieme a una rappresentanza di volontari, ha ricevuto dal Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati il Premio Volontariato 2020 nella categoria Salute “Per l’attività di assistenza socio-sanitaria che da oltre quarant’anni la vede al fianco dei pazienti oncologici con interventi specialistici o di screening e cure domiciliari 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno – si legge nelle motivazioni del premio – Una attività che si è rivelata ancora più importante durante la pandemia, quando la Fondazione ha offerto un contributo determinante per garantire continuità alle terapie oncologiche.
I volontari: un esercito silenzioso, invisibile di persone che con la loro umanità e generosità hanno sostenuto il Paese dal punto di vista umano ma anche economico. Il loro lavoro corrisponde infatti al 4% del Pil. Essi hanno contribuito alla ripresa del Paese, nel segno di uno stare insieme che può diventare un patrimonio condiviso e collettivo, ha detto la presidente del Senato Casellati aprendo la cerimonia di consegna del Premio, da lei fortemente voluto e istituito nel 2019 per rendere omaggio ad associazioni e volontari italiani impegnati quotidianamente nel servizio agli altri.
È un premio che dedico in primis a mio padre, il Prof Franco Pannuti, un uomo di medicina e delle istituzioni, ma soprattutto un uomo che ha fatto della solidarietà la sua ragione di vita. Con la sua visione di una sanità a misura d’uomo ha precorso i tempi dando forma a un’idea all’avanguardia oggi attualissima e al centro del dibattito politico: fare della casa il primo luogo di cura – commenta il presidente ANT Raffaella Pannuti -.
Nata nel 1978 per opera dell’oncologo Franco Pannuti, Fondazione Ant è la più ampia realtà no profit per l’assistenza specialistica domicliare ai malati di tumore e la prevenzione gratuite. Curate in 11 regioni, Veneto compreso, oltre 144 mila persone.