Caos esenzioni. Sollevati dal pagamento del ticket, oggi molti cittadini si ritrovano con una maxi-fattura da pagare. L’Usl ha deciso, infatti, di incrociare i dati autocertificati dell’utente, relativi al reddito percepito, con quelli dell’Agenzia dell’Entrate, e più di qualcuno si è visto recapitare a casa una contestazione, con allegato conto da pagare, dall’azienda sanitaria. Poche le spiegazioni dagli uffici, se non l’invito a saldare subito il debito accumulato inconsapevolmente. È questo il caso di un cittadino esente in modo illimitato e permanente dal 2002 dopo essere stato ammalato di tumore e con a carico patologie come ipertensione e ipotiroidismo. L’esenzione dava alla persona diritto a tutta una serie di esami gratuiti e a tutte quelle prestazioni necessarie a monitorarne lo stato di salute in seguito al cancro e alla fase di riabilitazione seguita. Analisi e visite importanti per evitare l’insorgere di nuovi problemi o l’aggravamento di quelli già presenti. A nulla è servito rivolgersi a Federconsumatori o al Tribunale del malato per capire: il pasticciaccio dev’essere risolto a tu per tu con gli uffici. Ma nel vis a vis con i funzionari poco è stato spiegato. Nessun possibilità di illustrare la sua particolare situazione, all’utente è stato semplicemente suggerito di pagare subito la fattura. Lo farà, ma con l’amaro in bocca e augurandosi, quanto meno, che d’ora in avanti la valutazione e l’informazione fornite siano più scrupolose per evitare che altri cittadini, anziani, incappino nello stesso scivolone.