L’archiviazione delle accuse per aver danneggiato un bene dello Stato, Villa Rodella a Cinto Euganeo, potrebbero accorciare i tempi degli arresti domiciliari per l’ex governatore del Veneto e ministro Giancarlo Galan. A sostenerlo è il difensore, l’avvocato veneziano Antonio Franchini, che due giorni fa ha presentato un’istanza al Tribunale di sorveglianza perché conceda altri 45 giorni di liberazione anticipata all’ex esponente di Forza Italia, il quale dovrebbe uscire dagli arresti domiciliari il 2 gennaio del prossimo anno. A chiedere e ottenere l’archiviazione per Galan e la moglie Sandra Persegato è stato il procuratore di Rovigo Carmelo Ruberto, il quale ha sottolineato che se caminetti, wc, termosifoni e le vasche delle fontane del giardino erano sparite, i due indagati non l’avrebbero fatto con dolo, insomma credevano che si trattasse di roba loro, anche se la villa l’avevano ceduta allo Stato dopo il patteggiamento per due anni e dieci mesi di reclusione e due milioni e 600 mila euro da versare nell’ambito del processo veneziano per la corruzione del Mose.