“Duemila lavoratori stagionali degli aeroporti veneti sono stati dimenticati da tutti i decreti, dal Cura Italia al decreto Liquidità all’atteso decreto di maggio. Il Governo ha ignorato chi lavora nei servizi aeroportuali con contratti a termine”. A lanciare l’allarme è l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, che oggi ha incontrato, insieme all’Unità regionale di crisi, una rappresentanza dei circa duemila stagionali occupati negli scali di Venezia, Treviso e Verona sino alla chiusura dei voli determinata dalla crisi Covid-19.
“Questi lavoratori, occupati nei bar, negozi, servizi commerciali e servizi di terra delle stazioni aeroportuali, non hanno alcun ammortizzatore sociale – spiega Donazzan – se non la Naspi ad esaurimento: il che significa che ricevono un ammortizzatore ordinario per un massimo di due anni nei periodi di scopertura stagionale, assegno che si sospende non appena vengono riassunti con un nuovo contratto di lavoro”. “Poiché nel loro caso il blocco del lavoro non è stato dettato da un decreto, ma dal crollo della domanda – prosegue l’assessore del Veneto – queste persone sono completamente prive di ammortizzatori.