Il papà di Gloria ha parlato con il coroner di Londra. E da lui ha saputo come è morta sua figlia. Non bruciata dalle fiamme del drammatico rogo di Londra, ma asfissiata, assieme al fidanzato Marco, dal monossido sprigionatosi durante l’incendio. «Per quasi due ore – racconta Loris Trevisan – i vigili del fuoco accorsi alla Grenfell Tower di Londra ordinarono ai residenti di rimanere dentro gli appartamenti con le porte sbarrate. Una follia. Mi consola, relativamente però, sapere che Gloria e Marco non sono morti arsi vivi. Li ha uccisi prima il monossido di carbonio. Io e mia moglie sentivamo anche al telefono nelle ultime drammatiche chiamate che Gloria diceva che le mancava il respiro». Il genitore parla a fatica di quello che è avvenuto lo scorso 14 giugno in quel “maledetto” grattacielo londinese, trasformato in una gigantesco rogo. E’ un uomo provato per la tragedia che ha coinvolto 80 persone, tra le quali anche sua figlia Gloria e il fidanzato Marco Gottardi, entrambi architetti di soli 27 anni, da qualche mese in Inghilterra in cerca di fortuna. «Sono passati 8 mesi, ma a me sembra ieri – ammette papà Loris -. Il dolore per la mia famiglia è ancora enorme. Io e mia moglie Emanuela con fatica andiamo avanti, abbiamo entrambi il pensiero fisso di nostra figlia che ci riempie la testa. Gloria è sempre davanti ai nostro occhi».