Guadagnati oltre 75mila posti di lavoro

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Il bilancio complessivo del mercato del lavoro veneto nel corso di questo 2023 si mantiene positivo, nonostante la conferma anche nel mese di settembre dei segnali di rallentamento già osservati nei mesi precedenti. I posti di lavoro guadagnati da inizio anno sono oltre 75.000, un livello più elevati rispetto a quello degli ultimi anni, mentre le assunzioni risultano in linea con quelle registrate nel 2022.
Nel mese di settembre il saldo occupazionale, tipicamente negativo in questo periodo dell’anno per il concentrarsi delle conclusioni contrattuali al termine del periodo estivo, ha fatto registrare una perdita di 5.900 posti di lavoro dipendente, un risultato peggiore sia di quello relativo allo stesso mese del 2022 (-4.900) che nel raffronto con il 2019 (-2.500). In calo anche le assunzioni (-0,8%) e soprattutto le trasformazioni a tempo indeterminato (-6%).
Il bilancio dei primi nove mesi del 2023 è positivo in quasi tutte le province del Veneto, con l’unica eccezione di Belluno per la quale si registra un saldo negativo per circa 700 posizioni di lavoro in meno. I territori di Verona e Venezia continuano a contraddistinguersi sia per il maggior incremento occupazionale rispetto all’anno precedente, sia per un rafforzamento della domanda di lavoro (rispettivamente +1,5% e +5,5%), mentre Treviso (+7.100), Padova (+6.800) e Rovigo (+3.200) si attestano su valori inferiori rispetto al 2022, seppure sempre in terreno positivo. Il mese di settembre è invece condizionato dalla conclusione della stagione estiva e dalle relative cessazioni contrattuali, che spingono verso il basso i bilanci occupazionali di Venezia (-15.600 posizioni lavorative) e Belluno (-2.500).
Continua il momento positivo del settore primario, che nel 2023 mostra un bilancio occupazionale positivo (+17.900 posizioni di lavoro dipendente), in leggera crescita rispetto allo scorso, e un numero di assunzioni stabile. Per il comparto industriale si conferma invece un significativo ridimensionamento rispetto ai valori particolarmente elevati registrati nel 2022, con 12.300 posizioni in più rispetto alle +18.600 registrate l’anno precedente. Un rallentamento importante si registra in particolare nel metalmeccanico.