I lavori sul torrente Rotolon

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“Abbiamo inaugurato la nuova rotatoria di Castelfranco Veneto, tra via Damini e via Bella Venezia: si tratta di un’opera attesa dal territorio che, oltre a snellire il traffico dei veicoli, soprattutto durante l’orario di punta, consentirà a pedoni e ciclisti di attraversare in sicurezza la SR 53, grazie ad un sottopasso ciclopedonale. L’infrastruttura, costata 1,7 milioni di euro, vede un contributo da parte della Regione di 300 mila euro attraverso la Legge 39/1991 per interventi a favore della mobilità e della sicurezza stradale e di 500 mila euro tramite Veneto Strade. L’ennesimo intervento attuato grazie alla sinergia tra enti per migliorare sempre più la circolazione viaria del nostro territorio”.
Lo ha detto la Vicepresidente della Regione del Veneto e Assessore alle Infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti, che ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione della nuova rotatoria di Castelfranco, in provincia di Treviso.
“L’opera, i cui lavori si sono conclusi nei tempi previsti – ha precisato la Vicepresidente –, risulta di particolare importanza strategica, trovandosi lungo la SR 53, che collega Vicenza a Portogruaro. Un intervento funzionale che va ad eliminare un altro impianto semaforico con vantaggi in termini di sicurezza stradale e riqualificazione urbana a vantaggio dei residenti di Castelfranco e delle centinaia di conducenti che ogni giorno transitano lungo l’asse stradale”.
Consegnati i lavori previsti sul torrente Rotolon in Comune di Recoaro Terme (Vicenza) per mitigare il rischio idraulico nel tratto d’alveo tra il ponte Parlati e l’ansa del torrente in corrispondenza dell’abitato della medesima frazione.
“L’intervento riguarderà un tratto di circa 260 metri – spiega l’assessore al Dissesto idrogeologico, Gianpaolo Bottacin – con l’obiettivo di favorire il trasporto di materiali solidi fluitati in direzione delle grandi piazze di deposito a monte della briglia Giorgetti, in virtù dell’aumento della pendenza media del fondo alveo, ma anche aumentare la sezione idraulica di deflusso e volume d’accumulo della colata detritica”. I lavori rientrano nell’ambito di una serie di opere previste a seguito della frana che alcuni anni fa mobilizzò una massa di circa 320.000 metri cubi.