Licenziare Emanuela Petrillo, è quello che intende fare adesso l’Usl 2 dopo aver incassato anche i risultati degli esami di laboratorio fatti dal ministero su 76 campioni di sangue prelevati a bambini vaccinati dalla Petrillo e da altri vaccinati da operatori diversi. Esami che hanno replicato, di fatto, quanto avevano messo in evidenza i precedenti test effettuati in aprile dall’azienda sanitaria. Quelli che fecero scoppiare il caso dei mancati vaccini. Il test “comparativo” era stato avviato a inizio maggio, mettendo in relazione due gruppi di bambini: uno composto da trenta bimbi che avevano effettuato il percorso vaccinale con Emanuela Petrillo; un altro formato da 46 bambini che nello stesso periodo di tempo degli altri bimbi, e con le stesse partite di vaccino, avevano eseguito la profilassi alla Madonnina con altri colleghi della Petrillo. Il risultato è stato netto: sui 30 bambini della Petrillo solo tre risultavano vaccinati; dei 46 “non Petrillo” erano vaccinati in 45 e uno non presentava tracce di siero (eventualità ammissibile per numero). «Avvieremo le pratiche per chiudere rapporto di lavoro con la Petrillo», ha detto ieri a margine della cerimonia di avvio del cantiere il direttore generale, «i risultati dei test di laboratorio fatti dal Dipartimento di salute pubblica del ministero confermano la bontà del nostro operato e le nostre conclusioni. Ora è tempo di agire». L’intenzione è quella di sbloccare il provvedimento disciplinare che era stato avviato in aprile, dopo l’apertura del caso.