«Quest’anno a Rivamonte niente opere, altrove invece con i fondi di confine costruiscono marciapiedi d’oro su cui non cammina nessuno». Dopo aver ringraziato la ragioniera e tutto il personale del Comune per essere riusciti a redigere entro il 30 aprile il rendiconto 2015 e il bilancio di previsione 2016, il sindaco Valter Todesco fa un lungo respiro e poi annuncia al consiglio comunale che per quest’anno Rivamonte non vedrà la realizzazione di opere. Non lo aggiunge, ma pare di capire che potrebbe essere così anche per gli anni a venire. «Le entrate», dice Todesco «sono quelle istituzionali: 6.408 euro di Ici (che il revisore dei conti chiede di riscuotere, ndr), 80.840 di Irpef, 122 mila di Imu, 1.900 di Tosap, 35 mila di Tasi, 134.500 del Fondo di solidarietà. Abbiamo ipotizzato 20 mila euro per la vendita di un lotto boschivo. Poco altro». Rivamonte soffre anche il complesso del comune incastrato fra due paesi (Gosaldo e Voltago, ma anche altri dell’Agordino) che prendono i soldi dei fondi di confine: due contributi da 500 mila euro nell’ultimo anno. «Ci dessero solo 50 mila euro dei 500 mila», dice il sindaco, «potremmo iniziare a ragionare anche noi. Altrove invece stanno facendo i marciapiedi d’oro su cui poi nessuno cammina».