Roberto Gava si difende contrattaccando su tutta la linea. Il cardiologo dell’Usl, in servizio a Castelfranco, messo sotto accusa dall’Ordine dei medici di Treviso per le sue posizioni critiche sui vaccini, ora punta direttamente a smontare il Documento sui vaccini approvato poco meno di un anno fa dal consiglio della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri. È di fatto il testo che detta la linea e che definisce le sanzioni per i camici bianchi che non la seguono. Gava ha presentato un lungo esposto alla Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie del ministero (Cceps) chiedendo di valutare eventuali violazioni disciplinari da parte dei presidenti degli Ordini che l’hanno scritto. Una mossa estrema arrivata poco prima del pronunciamento sul suo caso. l cardiologo 59enne analizza il Documento sui vaccini punto per punto. E non usa giri di parole. «L’informazione medico-scientifica contenuta nel Documento non parrebbe affatto tale, risultando totalmente errata, distorta, distorcente, equivoca, scorretta, omissiva scrive e risolvendosi in una indebita promozione acritica dei vaccini, di carattere meramente pubblicitario, e pericolosa per i colleghi e per la salute del pubblico». Il medico richiama poi la libertà di scelta dei cittadini. E punta il dito su un presunto conflitto di interesse delle case farmaceutiche: «Curioso che il consiglio nazionale nel suo documento, che sta dalla parte dei vaccini, sia così parziale, parrebbe, da omettere qualsiasi cenno al problema Big-Pharma».