Gli italiani si confermano invidiabili produttori di beni, servizi e soluzioni per ogni ambito dello scibile umano ma ancora poco consapevoli del proprio valore e dell’inestimabile patrimonio culturale insito in ogni prodotto sia esso agroalimentare, dell’artigianato, del design, della meccanica, della moda, dei servizi, delle tecnologie più sofisticate. É quanto emerso da una “lezione inusuale“ svoltasi a Ca’ Foscari su come, dove e perché si renda impellente un corretto approccio a un mercato sempre più globalizzato, alle sue dinamiche, ai suoi interlocutori. Prezioso l’intervento di alcuni interessanti Case History promosso dalla stessa Università su impulso del Consorzio di tutela del Prosecco Doc. «Il Prosecco Doc – dichiara il presidente Stefano Zanette – ha aperto una nuova pagina promuovendo un confronto leale, curioso e spregiudicato nei confronti di altri soggetti “portatori di successo” che si caratterizzano per la loro spinta innovativa. Noi siamo autenticamente interessati a lasciarci “contaminare” dall’esperienza di altre realtà positive. È stato molto interessante ascoltare le esperienze di aziende che brillano nel proprio settore, tesaurizzandone le buone pratiche».