Che il radicchio sia un alimento salutare è noto, ma arrivano a confermarlo i dati scientifici di uno studio dell’Università Ca’ Foscari Venezia, che per la prima volta ha misurato la quantità di antiossidanti presenti nelle sette varietà venete. La ricerca è stata condotta dal professor Giulio Pojana e dalla ricercatrice Roberta Tardugno all’interno di un progetto finanziato dalla Regione Veneto attraverso il Fondo Sociale Europeo (FSE). Il pregiato ‘Chioggia’ si conferma ideale per l’assunzione di antiossidanti. Gli scienziati, infatti, hanno cercato sostanze polifenoliche contenute nelle foglie fresche del radicchio, in particolare flavonoidi e antocianine, trovando nel ‘Chioggia’ ben 338 milligrammi per 100 grammi di prodotto. Anche varietà meno note sono ricche in polifenoli: la ‘Rosa di Verona’ e la ‘Rosa di Gorizia’, esaminate per la prima volta in questo studio, ne contengono rispettivamente 386 e 355 mg per 100 grammi. Le altre varietà analizzate, tutte contenenti antiossidanti, sono ‘Castelfranco’, ‘Treviso’ e ‘Verdon da Cortèl’. Le piante sono state selezionate in base alla morfologia fogliare (foglia verde, variegata, rosa, rossa), al periodo di raccolta e alle tipologie di coltivazione (senza e con imbianchimento). I risultati dello studio vengono presentati oggi martedì 12 settembre alle 16 in un workshop dal titolo “Le proprietà antiossidanti del Radicchio Veneto”, organizzato dal centro di ricerca analitica dtoLabs nella sede di Treviso. Durante l’incontro, aperto a tutti e gratuito, verranno descritti gli strumenti analitici sviluppati, utili a produttori, coltivatori e trasformatori del territorio che vogliano approfondire gli aspetti nutrizionali e commerciali del radicchio, e valorizzare correttamente le proprie coltivazioni.