IL VENETO HA FAME DI TECNICI E INGEGNERI, CONFINDUSTRIA PADOVA APRE “VIA DEL SUD”

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In attesa del (nuovo) governo, si muovono le imprese e le loro associazioni per contrastare il mancato incontro, o mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Un vero paradosso in Veneto, dove su 141.500 assunzioni programmate tra aprile-giugno 2018, 10.452 sono di difficile reperimento (23,2%). Con picchi del 54,2% per tecnici ingegneristici e della produzione, del 39,4% per operai specializzati meccanici, meccatronici, i più ambiti dalle imprese ma pressochè introvabili e con l’offerta scolastica in affanno a tener dietro. Aziende come A.Piovan di Borgoricco (Padova), che produce rulli in gomma per la conceria. La Meccanica, che esporta il 75% delle sue macchine per mangimi e biomasse e Voestalpine Bohler Welding Fileur (filo animato per saldatura) di Cittadella, Sariv di Fontaniva che fa rivetti e fissaggi con tecnologie 4.0.Da un lato le quattro aziende padovane che, in odore di ripresa e investimenti, hanno fame di tecnici specializzati e si attivano per cercarli anche in altre regioni, formarli e inserirli. Dall’altro, nove giovani disoccupati da Sardegna e Abruzzo, motivati, disposti a specializzarsi in una mansione ‘tecnica’ e a trasferirsi in Veneto. È l’esperienza di “Rete per la Metalmeccanica”, il progetto promosso da Confindustria Padova attraverso la Delegazione di Cittadella in partnership con Enaip Veneto e Tempor Agenzia per il lavoro, per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro e la formazione dei profili più richiesti. Un’esperienza ‘di territorio’ che, dopo aver formato l’anno scorso 15 addetti alla saldatura (la metà inseriti in azienda), ha fatto un ulteriore salto allargando la ricerca al Sud e coinvolgendo già in fase progettuale le quattro imprese partner.

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