Un passaggio diretto, un valico, tra il Veneto e l’Austria che colleghi l’Autostrada A27 con la rete autostradale che percorre l’Europa Centro Orientale. L’idea non è nuova, anzi c’è un progetto vecchio di trent’anni che però è rimasto nei cassetti a seguito di numerosi veti. Ora questa idea torna di grande attualità, anche a seguito della fame di infrastrutture connettive che caratterizza l’economia regionale, cresciuta grazie all’export e al turismo, settori dove le comunicazioni sono strategiche per la competitività. Su queste considerazioni si sviluppa il convegno Il Veneto nelle nuove rotte economiche globali. Porto di Venezia e autostrada A27, organizzato da Cisl Veneto e Unioncamere del Veneto, in programma per venerdì 14 febbraio 2020 all’Hotel NH Laguna Palace di Mestre. I lavori saranno introdotti dal segretario generale della Cisl Veneto, Gianfranco Refosco, e dal presidente di Unioncamere del Veneto, Mario Pozza. Interverranno Iolanda Conte di Uniontrasporti, che illustrerà il sistema infrastrutturale del Nordest; il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Pino Musolino, che parlerà del Porto di Venezia; il rappresentante del Veneto in EUSALP – mobilità Giovanni Campeol, che tratterà del valico alpino con l’Austria; il deputato al Parlamento austriaco Christian Ragger, che descriverà le politiche infrastrutturali della Carinzia. Seguirà la tavola rotonda Una porta a nord per il Veneto con la partecipazione dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti; l’assessore del Comune di Venezia allo Sviluppo economico del territorio – Infrastrutture, Simone Venturini; il sindaco di Treviso, Mario Conte; il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin. Concluderà i lavori il segretario della Cisl Nazionale Andrea Cuccello. “Il prolungamento dell’A27 è un’infrastruttura fondamentale -sottolinea il presidente Mario Pozza- non solo per il territorio montano bellunese per i flussi turistici abituali e in vista dei grandi eventi Cortina 2021 e Milano-Cortina 2026, ma anche per tutto l’asse infrastrutturale del Veneto, come Treviso–Padova. Il Veneto è la terza regione d’Italia per export e per assurdo sta subendo periodicamente dei limiti al transito delle merci dal Brennero. “Vogliamo riaprire il confronto ed il dibattito sulla infrastrutturazione strategica del Veneto come strumento per il suo sviluppo economico – conclude Gianfranco Refosco.
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