“123 mila domande di asilo nel 2016, il 41 per cento in più nei primi mesi del 2017, le commissioni che non riescono a star dietro alle richieste da esaminare, un sistema completamente in tilt che si riflette anche sull’amministrazione delle giustizia, come molti presidenti di corti di appello e procuratori generali hanno lamentato e denunciato durante le inaugurazioni degli anni giudiziari”. Il Presidente veneto Luca Zaia raccoglie e rilancia l’allarme lanciato oggi dal prefetto Angelo Trovato, presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo, nel corso dell’audizione alla commissione parlamentare d’inchiesta sui migranti. “Chi voleva un ritratto drammatico del caos che ha accompagnato e accompagna la gestione dell’immigrazione in Italia è accontentato. Anche perché a testimoniarlo è stato lo stesso Ministero dell’Interno, attraverso un suo alto e autorevole funzionario – prosegue Zaia – non oso pensare a cosa accadrà quando la massa dei respinti dalle commissioni farà ricorso e questa mole di carte si rovescerà, probabilmente travolgendoli, sugli uffici giudiziari. Senza considerare cosa accadrà in Veneto, sempre in vetta alle classifiche per immigrati ospitati o semplicemente arrivati, salvo poi disperdersi nel territorio”.“Il ministro Minniti – conclude Zaia – ha detto che occorre una inversione di tendenza e ha presentato un piano che va nella direzione logica e quasi scontata che noi indichiamo da almeno tre anni. Non c’è altra soluzione: identificazione e diritto all’asilo vanno verificati prima della partenza dalle coste africane, anche attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni internazionali e con accordi bilaterali coi singoli stati. Vedremo se Minniti farà seguire i fatti alle parole”.