in tre su uno scooter speronano i militari

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Una scorribanda estiva in compagnia di altri amici è costata cara a un giovane di Chies d’Alpago. Un errore di gioventù che gli è costato una condanna a 4 mesi di reclusione (pena sospesa). È questa la sentenza al termine del processo a carico di R.S., oggi 23enne. Era finito alla sbarra con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale per i fatti avvenuti il 25 luglio 2012. Secondo quanto ricostruito dalla Procura quel giorno il ragazzo, per opporsi ai carabinieri della stazione di Puos che lo stavano inseguendo, avrebbe addirittura speronato con lo scooter l’auto dei militari. Tutto era iniziato quando la pattuglia intercetta i giovani su un HM modello Cre50: erano in 3 in sella. Ma non è questa l’unica infrazione collezionata da R.S., che era alla guida. Lo scooter come è emerso da un rapido controllo era sprovvisto del contrassegno, non era assicurato, e non era passato per la revisione periodica. Insomma non c’era nulla di regolare e, come dice l’accusa, l’imputato aveva «ben due trasportati a bordo». Per questo il giovane alpagoto si dà alla fuga e inseguito dai carabinieri. L’inse­guimento mette in pericolo tutti: il giovane infatti si avventura a pazza velocità lungo tornanti di montagna «a visuale chiusa». Prosegue con manovre azzardate collezionando una lunga lista di violazioni al codice della strada. Secondo l’accusa avrebbe messo in pericolo anche l’incolumità dei militari visto che è finito anche contro lo sportello dell’auto. Il pm Sandra Rossi ha però ritenuto provata la penale responsabilità del giovane e ha chiesto e ottenuto la condanna a 4 mesi.

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