Dei 2136 reclusi nei penitenziari del Veneto 842 lavorano, cioè 4 su 10. Il Veneto registra il tasso di detenzione più basso, Negli ultimi dieci anni la percentuale dei detenuti che all’interno del carcere lavora è cresciuta del 13 per cento. In Veneto il tasso di occupazione dei detenuti risulta superiore di 11 punti rispetto alla media nazionale che vede occupati 28,2 detenuti su 100. «L’aumento dei detenuti con una occupazione dentro o fuori del carcere – commenta l’assessore Manuela Lanzarin – è legato alla particolare sensibilità del territorio veneto, dell’associazionismo e del volontariato, alla capillare opera di promozione ed informazione promossa dal provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, nonché all’intuizione da parte degli imprenditori che interpretano il carcere anche come una risorsa». «L’opportunità per i detenuti di lavorare svolge un ruolo fondamentale per il recupero e il reinserimento che, comunque, nel breve termine, li vedrà nuovamente immessi nel contesto sociale, con il debito penale scontato e la necessità di acquisire pari dignità. Molti di loro al momento dell’arresto e della condanna non avevano un’occupazione. L’esperienza lavorativa maturata in carcere, soprattutto se sostenuta da percorsi formativi, è il primo antidoto verso le recidive e una concreta opportunità di integrazione e reinserimento».