IO FACCIA A FACCIA CON IGOR IL RUSSO

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“Nei suoi occhi c’era il vuoto. Senza emozioni, ma senza esitazioni. Ci ha tenuto sotto mira con l’arco per quasi trenta minuti”. M. A. 47enne di Occhiobello prova ancora un brivido sulla schiena nel raccontare di quella volta che lui e la sua famiglia sono stati aggrediti da Igor il russo, uno degli uomini più ricercati d’Italia, braccato come una belva ferita nelle campagne del ferrarese, e accusato di rapine e omicidi. Nel 2007 Igor il russo ha colpito nelle campagne della provincia di Rovigo e del ferrarese. Terrorizzava agricoltori in casolari isolati, spostandosi in sella ad una bicicletta e minacciando le sue vittime con arco e frecce. Nel giugno del 2007 tentò una rapina ai danni di un’azienda agricola a Santa Maria Maddalena. M. A. dipendente comunale racconta così il suo ‘incontro ravvicinato del terzo tipo’. “Ero a cena con la mia famiglia dai miei suoceri, che abitano in una casa nei campi verso la ferrovia. Poco dopo le 21 io e mio cognato siamo usciti di casa e abbiamo visto una persona vestita di nero sbucare da un angolo. Aveva solo gli occhi scoperti, calzava una specie di cappuccio, sembrava un ninja. Quell’uomo ha sbattuto un pugno sul cofano della mia auto e ci ha puntato contro un arco con una freccia già incoccata”. A questo punto il 37enne ha mandato la moglie in case e si è piazzato col cognato davanti alla porta: “Non l’avrei mai lasciato entrare, ero pronto alla lotta. Ha tenuto me e mio cognato sotto tiro con l’arco per quasi mezz’ora. Voleva soldi, chiedeva gioielli. Io sapevo che dentro mia moglie stava chiamando i carabinieri, dovevo prendere tempo”.

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