La cultura va in rete

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“Offrire tutta la proposta culturale del Veneto in un portale significa dare un servizio di alto livello ma è anche una grande sfida. Mettiamo in fila 1 milione 800.000 contenuti, consultabili e indicizzati. Valorizzare e promuovere le nostre bellezze venete è un impegno in cui crediamo molto”.
Così il presidente della Regione, Luca Zaia, ha sottolineato, a Mestre, il lancio del nuovo portale “Cultura Veneto” (culturaveneto.it). Uno strumento telematico innovativo che mette in rete e promuove tutte le risorse, i dati e i servizi disponibili in ambito culturale, riguardanti tutto il territorio regionale. Si basa su tecnologie multicanale, consentendo la fruizione da desktop e da mobile in modalità responsive. Inoltre è prevista l’APP, già in avanzata fase prototipale, con la medesima filosofia d’integrazione delle risorse e dei servizi. I dati sono stati georeferenziati nel territorio, favorendo così una maggiore fruizione da parte degli utenti.“Da noi c’è sempre la tendenza ad essere malati di esterofilia – prosegue Zaia – ancora una volta ripeto che bisogna evitare di piangersi addosso. Soltanto scorrendo gli input dal nuovo portale, troviamo in rete un patrimonio di 3.970 ville venete, 1.236 archivi, 461 spazi teatrali, 270 musei, 976 biblioteche, 12.000 eventi artistici annui, 51.258 manoscritti e 72.531 manoscritti musicali. Fuori di qui lo sanno sicuramente, se in un anno il Veneto conta 70 milioni di presenze turistiche”.
Nel corso della giornata di lavori è intervenuto il direttore di M9District, Antonio Rigon, con una approfondita relazione sul tema “La tecnologia a servizio della fruizione culturale” sottolineando, in particolare, l’importanza che oggi riveste lo sviluppo tecnologico anche in ambito culturale spiegando come questo “renda disponibili diverse soluzioni, affidabili e non solo sperimentali, che permettono di pianificare la valorizzazione e l’estensione del patrimonio culturale. I musei possono concentrarsi su quanto caratterizza la loro identità al fine di produrre esperienze legate alle “testimonianze dell’umanità” e sviluppare nuovi percorsi di fruizione, interattivi e in continuo aggiornamento.

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