In Polesine i colpi erano cominciati ad agosto: il primo episodio era avvenuto verso la metà del mese ai danni del bar Cremlino di Polesella, con la sparizione anche di circa 5mila euro di sigarette, dopo avere forzato, con danni consistenti, la porta di ingresso. E’ in quel momento che era partita l’indagine dei carabinieri, del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Rovigo, guidato dal luogotenente Giancarlo Macrì, mentre la Compagnia è sotto il comando del maggiore Salvatore Gibilisco. Gli investigatori hanno ricavato elementi preziosi dalla. Poi era toccato all’esercizio La Noce di Villanova Marchesana, dove però il colpo non era riuscito. I ladri erano riusciti a entrare, ma poi il sistema di allarme li aveva costretti alla fuga. Il gruppo avrebbe poi colpito anche al bar Acli di Guarda Veneta. La mappa dei furti che sarebbero ascrivibili, secondo gli inquirenti, alla banda composta da tre giovani romeni, destinatari di altrettante misure di custodia cautelare, sarebbe però più ampia, ed estesa a numerosi episodi avvenuti nell’Emiliano. Questo l’ulteriore sviluppo delle indagini, che ha consentito agli inquirenti di procedere alla denuncia a piede libero per una lunga serie di episodi. L’11 agosto venne derubato il bar Il Parco di Rubiera; il 17 agosto il Barone Rosso di Serra Mazzoni; il 31 marzo il Tre Stelle di Castelfranco Emilia, colpito poi altre due volte, il 14 agosto e il 4 settembre; il 25 agosto il Bar Mm di Calderara di Reno, il 3 settembre il Diamante di Bologna; il 10 agosto la ditta Agorà di Castelfranco Emilia. Prima il sopralluogo, poi l’oscuramento dei sensori dell’impianto di allarme con spray, infine il colpo, in una delle notti seguenti, con lo scasso dei videopoker. Questo il modus operandi del gruppo di romeni, che portavano via non solo i soldi, ma anche qualunque altro prodotto di interesse e rivendibile, come per esempio i generi alimentari.
