La Provincia di Belluno rivendica la propria autonomia e lo fa con un referendum. È quanto ha deciso la maggioranza di Palazzo Piloni l’altro ieri nel corso della riunione settimanale. L’idea della presidente Larese Filon ha trovato l’ampio consenso degli otto consiglieri (sui 10 totali) della maggioranza (Ezio Lise, Jacopo Massaro, Mirco Costa, Serenella Bogana, Pierluigi Svaluto Ferro, Paolo Vendramini, Matteo Trinceri e Silvia Tormen) che l’hanno votata all’unanimità.«La Regione Veneto non sta dando seguito da oltre due anni e mezzo alla legge 25 che prevede la nostra specificità e autonomia: abbiamo fatto tanti tavoli ma non si muove nulla. D’altro canto anche lo Stato di anno in anno ci sta togliendo le risorse lasciandoci in condizioni precarie. A questo punto, l’unica soluzione è indire un referendum e prenderci quello che ci spetta», dice convinta Daniela Larese Filon. Se sia reale questa intenzione o sia soltanto una provocazione da lanciare all’indirizzo di palazzo Balbi per stimolarlo a lavorare sulla legge 25, lo si saprà presto, visto che la presidente intende andare avanti a testa bassa. Resta il problema del pagamento della scheda elettorale in più da inserire. «Per sostenere i suoi costi si potrà fare in modo che tutti i cittadini chiamati a votare lascino un euro, credo che la spesa sarebbe così coperta tranquillamente», sottolinea il capo di palazzo Piloni palesemente entusiasta di questa iniziativa da portare avanti. «I tempi non sono ampi, ma ci metteremo subito al lavoro.