“Quando Don Dante Carraro del Cuamm me ne ha parlato ho subito aderito con totale fiducia nel suo intuito di benefattore concreto e razionale e nella professionalità di un tecnico della Sanità veneta, che ringrazio per l’immediata disponibilità data, e che ho messo a disposizione del sogno di Don Dante: realizzare un sistema Suem 118 in Sierra Leone. Con gioia, vediamo che il sogno sta diventando realtà, ma anche un esempio di buona pratica per realizzare vera solidarietà. Concreta, non quella delle parole a cui molti sono abituati”. Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia esprime la sua soddisfazione per il successo che sta avendo la missione del Cuamm di Padova che, coadiuvata da un esperto di urgenza-emergenza come il dottor Paolo Rosi, sta realizzando un sistema di “Suem 118” nel Paese Africano, con la messa in attività e l’organizzazione operativa di 200 ambulanze, donate nel tempo alla Sierra Leone e mai utilizzate per mancanza di know how. “Questa iniziativa del Cuamm – aggiunge Zaia – dovrebbe essere presa ad esempio da tutto il mondo: è la prova provata che ‘aiutiamoli a casa loro’ non è uno slogan, ma un progetto decisamente più concreto che indossare magliette colorate esibendole sul web”. “Si pensi solo per un attimo – riflette Zaia – se la comunità internazionale mettesse a disposizione migliaia di Don Dante e migliaia di Paolo Rosi, non solo per creare sanità, ma sviluppo in tutti i settori, e andasse in Africa ad aiutare gli africani a costruirsi un futuro in Patria, magari usando, meglio, i miliardi che oggi si spendono per forme di accoglienza confuse, pasticciate e poco dignitose per le persone, oltre che facilmente sfruttabili dai mercanti di uomini che gestiscono quei traffici e da ong troppe volte misteriose. Sarebbe il trionfo della vera solidarietà e. probabilmente, l’inizio della soluzione dei problemi legati ai fenomeni migratori”. “Utopia? No – conclude il Governatore – perchè solo i pessimisti non fanno strada.
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