Osservare un dipinto diventa viaggiare nel tempo grazie allo smartphone e ad una ‘app’ che racconterà quello che di solito non si vede: la lunga vita delle opere d’arte, ciò che gli è accaduto da quando sono uscite dalla bottega dell’artista a oggi. Sarà possibile provare per la prima volta questa nuova esperienza di una visita digitale slow alle Gallerie dell’Accademia di Venezia in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio il 24 e il 25 settembre. La app, disponibile in versione Android e iOS, è frutto del progetto di ricerca nazionale “La vita delle opere”, che coinvolge anche le università di Pisa e Torino, condotto a Venezia dall’Università Ca’ Foscari e finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Paola Marini, direttrice delle Gallerie dell’Accademia: «Abbiamo accolto con grande entusiasmo il progetto “La vita delle opere” perché crediamo che museo e università debbano collaborare il più possibile, scambiandosi competenze e conoscenze». Michele Bugliesi, Rettore Università Ca’ Foscari Venezia: «Siamo molto lieti di presentare questo progetto. La app che oggi presentiamo è uno strumento innovativo per conoscere l’opera d’arte anche negli aspetti meno noti e visibili». «L’intera struttura narrativa dell’applicazione è pensata per aiutare l’osservatore a comprendere meglio l’oggetto reale che ha di fronte, guardare i dettagli, interpretare i segni che il tempo ha lasciato sul corpo materiale dell’opera» spiega Chiara Piva, professoressa di Storia del restauro a Ca’ Foscari e coordinatrice del team cafoscarino che ha lavorato al progetto.