“Le dichiarazioni dell’allevatore di Campodalbero Mirco Bauce e il resoconto giornalistico fanno riferimento ad un risarcimento di 30 euro a capo, cifra non corrispondente al vero in quanto l’indennizzo corrisposto dalla Regione, oltre ad essere del 100 per cento, sostiene i danni diretti, ossia quei danni causati direttamente dal predatore durante l’attacco, ma anche i danni indiretti, ossia quei danni che non sono causati direttamente dal predatore, come ad esempio le spese veterinarie, l’acquisto dei farmaci, il ripristino e la riparazione delle infrastrutture danneggiate e molto altro. Quanto ai danni diretti richiamati dal pastore Bauce, la DGR n. 318/2019 definisce in maniera chiara quali sono i valori per la quantificazione del danno, sulla base della quantificazione proposta dall’Associazione Regionale Allevatori Veneto (ARAV) ed avendo come riferimento le tabelle dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA). Nel dettaglio, tenendo in considerazione le tabelle sopracitate, le pecore di razza Brogna, Foza, Lamon vengono indennizzate per un valore di € 230,00 a capo, ben lontano dal valore dichiarato dal signor Bauce. Inoltre il 2 agosto scorso il recinto a malga Campocavallo non era correttamente elettrificato”.