Anci Veneto ed Unioncamere del Veneto – autori rispettivamente di un manifesto e di un decalogo di punti chiave per il futuro dei territori e del sistema Paese – sottolineano la presenza di un filo conduttore in queste due iniziative come spiegano i presidenti Maria Rosa Pavanello e Mario Pozza: “è il riconoscimento della dignità del nostro ruolo fondamentale per il sistema economico ed istituzionale. Le voci dei sindaci e degli imprenditori che arrivano del Veneto non sono un piagnisteo, ma semplicemente la richiesta di rispetto e di attenzione per chi ogni giorno lavora, produce e si impegna per il futuro del Paese”. “Sindaci ed imprenditori – continuano Pavanello e Pozza – sono spesso esaltati pubblicamente a colpi di tweet e dichiarazioni, ma poi dimenticati nelle scelte e nei provvedimenti del Governo e lasciati soli dallo Stato. Noi chiediamo di poter svolgere fino in fondo il nostro lavoro. Per questo abbiamo messo nero su bianco in modo chiaro le nostre priorità che non sono più un’opzione, ma una necessità per non far finire il Paese in un binario morto”.I due documenti redatti da Anci Veneto ed Unioncamere contengono numerosi punti in comune come, per esempio, i temi dell’autonomia, delle infrastrutture, degli investimenti, della sburocratizzazione, dei giovani e della sostenibilità solo per citarne alcuni. “Il manifesto dei sindaci va nella giusta direzione – spiega Mario Pozza – e raccoglie le istanze che non sono dei sindaci, ma che riguardano senza ombra di dubbio anche le 560 mila imprese del Veneto e che abbiamo messo nel nostro decalogo”. “I Comuni devono essere per le imprese un interlocutore serio ed affidabile – spiega la presidente di Anci Veneto Maria Rosa Pavanello – e non un freno o un ostacolo. Per questo la burocrazia è uno dei punti cardine del nostra manifesto”.