L’Italia è in vetta alle classifiche sulla genetica dei bovini. Animali più sani, dunque, più longevi e, soprattutto capaci di produrre un latte di alta qualità. «In Veneto abbiamo colto da subito questa sfida importante – spiega il presidente dell’Associazione regionale allevatori, Floriano De Franceschi – che risponde anche alla precisa esigenza del consumatore di sapere cosa mette in tavola, dal latte ai formaggi. Ma abbiamo fatto ancora di più, nel tentativo di rispondere al meglio alle esigenze degli allevamenti e della competitività con mercati prima sconosciuti». L’Italia, infatti, fa parte del consorzio nordamericano insieme ad Usa, Canada e Gran Bretagna, per quanto riguarda l’ultima frontiera della selezione genetica nel mondo. «Siamo tra i paesi più avanzati zootecnicamente. E questo processo virtuoso che abbiamo innescato, testimoniato dai 20mila capi che si sono aggiunti rispetto al 2014 – aggiunge De Franceschi – è determinante per la sicurezza del prodotto, che in Veneto viene sottoposto a rigorosissimi e frequenti controlli, al fine di garantire l’alta qualità, ma anche per aumentare la redditività delle imprese, in un mercato globale che vede arrivare dall’estero prodotti decisamente differenti per caratteristiche organolettiche, sicurezza e qualità».