Le acque dell’Adige nella galleria di Mori

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Il presidente di Azienda Gardesana Servizi Angelo Cresco ha incontrato il vice presidente della Provincia autonoma di Trento, con delega all’Ambiente e all’Ur­banistica, Mario Tonina. All’incontro, che si è tenuto nella sede della Provincia di Trento, erano presenti Gio­vanni Peretti presidente Ats, Pierlucio Ceresa segretario generale della Comunità del Garda, Filippo Gavazzoni assessore alla Tutela del lago di Peschiera del Garda e Michele Cimolini di Ags. Al centro dell’incontro il tema del Contratto di lago, dei livelli del Garda e, in particolare, la gestione e l’utilizzo della galleria Mori – Torbole che permette di scaricare, quando necessario, le acque dell’Adige nel Garda. “L’incontro di ieri con la Provincia di Trento – ha detto il presidente Cresco – segna una nuova era nei rapporti e nelle relazioni tra le varie sponde del Garda. Sta crescendo la consapevolezza che il lago è una realtà unica, senza confini e che va governato insieme dalle 3 Regioni, dalle Province e dai Comuni che sono i primi e più importanti gestori dell’ecosistema del Garda. In questo contesto, si colloca il Contratto di lago, attraverso il quale abbiamo interrotto il reciproco isolamento e abbiamo avviato il cammino per una gestione unitaria del lago. Abbiamo posto l’attenzione degli amici trentini sulla necessità della presenza dei Comuni nella gestione della Galleria Mori – Torbole, prevedendo la partecipazione alle decisioni di un sindaco per ogni sponda, perché non è più accettabile che ogni provvedimento passi sopra le nostre teste. Questo vale anche per la definizione dei livelli del Garda per il quale chiediamo l’applicazione dell’accordo del 2013, oltre al coinvolgimento dei sindaci. Il nostro obiettivo comune è quello di migliorare la qualità dell’acqua del Garda che deve essere considerato, sempre di più, un bacino di acqua potabile per il nord Italia. Abbiamo condiviso il fatto che ci sarà uno scambio di esperienze con la Provincia di Trento sulla gestione dei depuratori, sul ripopolamento ittico e anche sulla possibilità di collegare, eventualmente, il nuovo collettore alla realtà trentina, in modo da togliere le acque depurate trentine dal lago. Per quanto riguarda il Contratto di lago faremo, nel giro di 20 giorni, un incontro tra i sindaci per condividere una piattaforma comune con cui agire”.

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