Sebbene il Veneto rimanga un’isola felice – grazie al fatto che nella nostra regione abbiamo poche grandi imprese e tantissime piccole e micro – nelle transazioni commerciali tra aziende private tornano ad allungarsi i tempi di pagamento dei big nei confronti dei propri fornitori. Storicamente è sempre stato così e il fenomeno si è puntualmente ripresentato nei primi tre mesi del 2023: con la frenata del Pil i ritardi sono tornati ad aumentare. Oggi nel nostro Paese il saldo avviene dopo 69 giorni dall’emissione della fattura; in Veneto, invece, la soglia è più bassa di 3 giorni. In linea di massima, questa è una cattiva abitudine tipicamente italiana che consolida l’abuso di posizione dominante delle aziende imprenditoriali più grandi a danno di quelle più piccole. Non solo. L’aspetto più subdolo, comunque, sta nel fatto che lo slittamento spesso intenzionale del saldo fattura consente ai committenti di finanziarsi a costo zero, facendo scivolare i creditori, spesso di piccola dimensione, verso l’insolvenza. Peggio di noi solo Serbia, Irlanda, Grecia, Portogallo, Bulgaria e Romania. Sebbene la performance dell’Italia rispetto al 2019 (anno pre Covid) sia migliorata, il gap nei confronti dei nostri principali partner commerciali resta elevato. L’anno scorso, infatti, la percentuale di pagamenti nei tempi previsti era pari a 46 in Spagna, a 48 in Francia, a 63 in Germania e addirittura a 75 in Olanda. Se nel primo trimestre di quest’anno a livello nazionale il tempo medio di pagamento è stato di 69 giorni, le imprese committenti della Sicilia hanno saldato i propri fornitori dopo 83 giorni. Nella classifica dei “cattivi” pagatori seguono le aziende della Valle d’Aosta con 78 giorni e quelle del Friuli Venezia e della Calabria con 76. Le aziende pagatrici più virtuose, invece, risiedono in Veneto (con un tempo medio di pagamento pari a 66), in Lombardia (64), in Trentino Alto Adige (63) e, in particolar modo, in Liguria (62). Sempre nel primo trimestre del 2023, la percentuale in cui i pagamenti sono avvenuti dopo i 30 giorni interessa soprattutto il Sud. In Molise il ritardo coinvolge il 14,1 per cento dei contratti, il 14,9 per cento in Campania, il 17,8 per cento in Calabria e il 18,3 per cento in Sicilia. In Veneto la percentuale è stata del 6,6 per cento. Un dato, quest’ultimo, tra i più bassi d’Italia. Sempre nella nostra regione, il 48 per cento dei contratti commerciali tra imprese è stato onorato entro i termini previsti dal contratto, contro una media nazionale che, dicevamo più sopra, si è attestata al 40,8 per cento.