Le mani della ’ndrangheta sui banchi di frutta e verdura dei nostri supermercati, sui negozi di abbigliamento dei nostri centri commerciali, sulle forniture d’olio made in Italy nel mercato americano ma anche sugli appalti per le pulizie nei villaggi turistici. Il blitz dei carabinieri del Ros ha eseguito 33 arresti. L’indagine della Dda di Reggio Calabria ha dimostrato che la cosca Piromalli di Gioia Tauro comanda l’Ortomercato di Milano e mira a espandersi a Nordest. La malavita organizzata ora si cela dietro intraprendenti agenti di commercio in grado di stringere relazioni con i gruppi della grande distribuzione. Ma quanto marcio c’è dietro quelle clementine calabresi. Al vertice della piramide della cosca c’era Antonio Piromalli, 45 anni, originario di Polistena, a Reggio Calabria, ma residente in centro a Milano. Sua moglie, la milanese Cinzia Ferro, era riuscita invece a entrare in una società padovana che opera nel campo dell’abbigliamento. Determinante all’interno della cosca Piromalli il ruolo delle donne, fondamentali per le comunicazioni tra affiliati. Compito che le portava a viaggiare tra Milano, Roma, Reggio Calabria e Padova.