Achille Variati, sindaco di Vicenza e presidente nazionale dell’Unione Province Italiane, è il nuovo condottiero della marea di amministratori che vuole tutela e cambiamenti dallo Stato. Secondo la legge Delrio del 2014, le province avrebbero dovuto essere abolite, in realtà sono state trasformate in enti di secondo livello di vasta area. Poi il referendum ha detto no. Le province sono rimaste previste dalla Costituzione Italiana con le identiche competenze di prima. Però senza un soldo e devono occuparsi di strade, edifici scolastici, ambiente e via dicendo. Peccato che non abbiano i fondi. Così il buon Variati ha sfoderato la sciabola fatta a penna e ha presentato un bell’esposto alla Procura della Repubblica. Lo ha fatto dopo un incontro con il ministro degli interni Marco Minniti. le denunce volute da Variati sono state presentate poi in tutta Italia. Presidenti e dirigenti sono giustamente preoccupati delle responsabilità, anche personali, legate ai disservizi che le province italiane non sono in grado di arginare per mancanza di fondi. Quella di Variati è una sfida e una provocazione che male non fa, anche se disgrazie dovessero accadere queste ricadrebbero sull’amministratore pubblico.