Luca Claudio è tornato in libertà. Gli è stata portata a casa l’ordinanza di scarcerazione del giudice delle indagini preliminari Tecla Cesaro. L’istanza di scarcerazione è stata presentata dai suoi difensori, gli avvocati Ferdinando Bonon e Giovanni Caruso e il pubblico ministero Federica Baccaglini ha dato parere favorevole per la liberazione. L’ex sindaco di Abano e Montegrotto era ai domiciliari nella sua abitazione, in via Campagna Bassa di Mezzavia, dal 14 giugno. Era l’alba del 23 giugno dello scorso anno quando gli investigatori del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza suonarono alla sua abitazione. Gli esibirono l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Claudio era appena stato rieletto per la seconda volta primo cittadino di Abano. A parte di tre episodi di corruzione, Claudio ha sempre negato di aver mai chiesto e incassato mazzette. Era accusato di aver messo in piedi un sistema tangentizio su ogni aspetto della vita amministrativa delle Terme. L’l’imposta pretesa dal 10 al 15 per cento su ogni appalto. Lo scorso dicembre ha patteggiato 4 anni per concussione, turbativa d’asta e corruzione per induzione, mentre 11 immobili a lui riconducibili sono stati messi sotto sequestro. Nel frattempo l 4 novembre gli è stata notificata in carcere un’altra misura cautelare per la maxi-tangente di 280 mila euro chiesta all’impresa Pistorello, candidata a ottenere l’appalto per la bonifica dell’ex discarica di Giarre.