“L’INDUSTRIA EDILIZIA ACCETTA LA SFIDA”, PUNTA SU SOSTENIBILITA’ E MARKETING

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In un contesto in cui l’economia italiana registra un andamento decisamente positivo il mercato delle costruzioni continua a vivere una fase di incertezza rispetto alle aspettative di ripresa. Sul settore pesa come un macigno il gap della scarsa capacità delle amministrazioni pubbliche a sapere gestire e trasformare in cantieri le risorse finanziarie messe a disposizione. Non c’è dubbio, tuttavia, che segnali positivi vi siano in un contesto profondamente mutato rispetto a quello di dieci anni fa. Molti sono i fattori che stanno richiedendo all’industria edilizia di innovarsi e di saper intercettare esigenze nuove da parte della domanda, sia privata che pubblica. Diventa centrale, infatti, dare risposte adeguate in termini di sostenibilità, efficientamento energetico, sicurezza e confort, sapendo offrire garanzie sul prodotto e sulle soluzioni. In questi anni a soffrire sono stati soprattutto alcuni settori produttivi tradizionali, ad iniziare dalle filiere del calcestruzzo e del laterizio, oggi chiamate a rinnovare le loro strategie produttive e di marketing. Questioni centrali che sono state oggetto del convegno: “Competere oggi nel mercato delle costruzioni”, promosso da UNINDUSTRIA Treviso e Civiltà di Cantiere. Secondo i dati del Centro studi dell’ANCE gli investimenti in costruzioni tra il 2007 e il 2017 sono calati del 36,5%. Un calo che, nel caso delle nuove abitazioni, è stato del 64,2%, se parliamo di edilizia non residenziale privata del 43,4% e del settore pubblico del 51%. Con un 2017 ancora in recessione e con la speranza che grazie alla spesa in opere pubbliche il 2018 diventi l’anno della svolta. Come mostra il grafico, gli effetti della crisi sul settore del calcestruzzo hanno determinato un calo produttivo dal 2013 al 2017 del -32,6%, passando da 36.329 milioni di metri cubi a 27.391 milioni di metri cubi.

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