“Come dice il titolo questa è una stagione che colpisce diritto al cuore, al coinvolgimento, alle emozioni. Non solo per il cartellone che coinvolge i nostri teatri: Teatro Verdi di Padova, Teatro Goldoni di Venezia, Teatro comunale Mario del Monaco di Treviso, ma anche per la recentissima notizia del Teatro Stabile del Veneto nel cluster dei teatri nazionali. Rientriamo tra i palcoscenici italiani, proprio nell’anno del 400esimo anniversario del più antico teatro al mondo, il Goldoni, fondato il 3 gennaio 1622. Dopo anni difficili il Teatro Stabile è pronto a ripartire con un nuovo cartellone con oltre 30 titoli e progetti speciali, dove accanto ad attori e registi di fama amati dal pubblico, lascia spazio alle giovani generazioni”. L’Assessore alla Cultura della Regione del Veneto ha esordito così a Palazzo Grandi Stazioni in occasione della presentazione alla stampa della stagione 22/23 del Teatro Stabile del Veneto dal titolo “Heart Art”.
“È una soddisfazione per tutti noi ma soprattutto per tutti coloro che lavorano nei teatri di Venezia, Padova e Treviso – prosegue l’Assessore – Desidero fare i complimenti al Consiglio di Amministrazione e al Presidente Beltotto, alla direzione artistica e generale, attori, registi, impiegati, sindacati e maestranze del teatro, a tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato. Ringrazio per l’impegno di questi tre anni che hanno visto coinvolte in questo percorso molte persone, sono stati anni fra l’altro non facili per tutti noi ma in particolare per tutto l’ambito culturale”.
“Il ritorno a Teatro Nazionale è uno status che carica tutti di ulteriori responsabilità compresa la Regione del Veneto in quanto socia del Teatro Stabile del Veneto. La Regione continuerà ad esservi vicino anche nella condivisione delle progettualità oltre al sostegno finanziario – aggiunge l’Assessore – Si tratta di una responsabilità ulteriore nel proseguire in questa strada, l’obiettivo per i prossimi mesi per il Teatro Stabile sarà quello di rafforzare relazioni con la rete culturale della nostra regione, nel rispetto reciproco degli spazi, delle identità, delle autonomie delle nostre istituzioni culturali, con un approccio partecipativo, trasparente, inclusivo, di grande collaborazione”