«La pastorizia e l’allevamento in Lessinia non possono morire per colpa della scellerata introduzione dei lupi. Le stragi in atto in questi giorni stanno esasperando la popolazione e stanno demotivando i giovani che hanno creduto ed investito in questo territorio». Sono le parole affidate ad una nota scritta del Consigliere regionale Stefano Valdegamberi che sul tema prosegue: «Anche gli operatori turistici sono preoccupati. Più volte si è detto che il lupo è incompatibile con queste terre montane dove l’economia agricola e pastorale è ancora viva e offre opportunità di vita a molte famiglie. Questa non è una landa deserta o una foresta, ma un immenso pascolo, con malghe e stalle ovunque. Qui è concentrato il 50% del patrimonio zootecnico della montagna veneta. Lasciare che il lupo scorrazzi indisturbato e senza predatori naturali equivale a farlo entrare in una stalla». «La cosa che mi sconcerta – prosegue – è la falsa opinione ambientalista che offende ed umilia il lavoro degli allevatori lessinici. Propongo che nel piano nazionale di gestione e conservazione del lupo venga concessa una deroga alla Lessinia in ragione delle sue specificità. Qualora non fosse possibile eliminarlo del tutto, occorre quantomeno contenerne numericamente la presenza».