Il Mose è una struttura mobile che avrebbe dovuto togliere a Venezia l’incubo dell’acqua alta. Progetto che ha fatto esplodere uno dei più gravi scandali della storia della Repubblica Italiana. Qualcuno di cui dubitiamo dell’intelligenza vorrebbe trasformarlo in una tassa. Regione, città metropolitana e Comune di Venezia dovrebbero versare una somma pari a 25 milioni di euro per il mantenimento dell’opera. Questo significherebbe che sarebbero i veneziani a pagare le conseguenze delle ruberie dell’amministrazione Galan. L’idea viene dal solito ministro “Tontinelli”, che pare se la sia già rimangiata. A dirgli quello che pensa e con lui credo gran parte dei veneziani, ci ha pensato il sindaco della città lagunare Luigi Brugnaro. Ha definito il Ministro delle Infrastrutture un incompetente che va contro l’Italia. Non ha tutti i torti perché il Mose è un’opera dello Stato che dovrebbero pagare secondo Toninelli, i cittadini. Ma Brugnaro va giù durissimo e chiede le dimissioni di questo Ministro che è il re della incompetenza. Una ne fa, cento ne pensa. Secondo Brugnaro non ne ha indovinata una e non ha fatto nulla se non creare problemi. Di incapaci ne abbiamo visti tanti, ma erano innoqui e non facevano danni. Venezia da anni si cerca di abbassare le tasse e il ministro invece vuole mettere le mani nelle tasche dei veneziani.