“Il Veneto sta bussando alle porte della Romania per reclutare giovani medici da strutturare negli ospedali sempre più in carenza di organico. L’Usl 2 di Treviso sta trattando per strappare dieci medici specializzandi in servizio all’ospedale di Timisoara perché mancano ginecologi e anestesisti. Per Zaia è il segno dei tempi, sì quelli del governo gialloverde incapace di programmare e dare ai cittadini risposte a lungo termine”. Lo dichiara la parlamentare veneta Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Pd. “Il governo mente, sostenendo che il problema sia il numero chiuso alle facoltà di medicina quando, in realtà, non si tratta in nessun modo di un problema di iscritti ma di accesso alle specialità. I laureati bastano, sono gli specialisti che mancano. L’Università di Padova – spiega la deputata Dem – sforna 30 specialisti ogni anno in Ginecologia ma per il Veneto ne servirebbero il triplo. Inoltre, con quota 100 la situazione è destinata inevitabilmente a peggiorare”. “Invece di perdere tempo a raccontare bugie e fare propaganda, un governo degno di questo nome, affronterebbe questo problema drammatico che rischia di creare un buco enorme negli organici degli ospedali e portare inevitabili disagi ai cittadini. Intanto – conclude Rotta – per tamponare l’emergenza una delle Regioni guidate dalla Lega sovranista assume medici in Romania. È la legge del contrappasso”. Intanto l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin deve rintuzzare le dichiarazioni del segretario Nazio nale dell’ Anaao Assomed, Carlo Palermo che critica pesantemente le iniziative assunte dalla Toscana e dal Veneto in materia di ricerca dei medici necessari da inserire negli ospedali. “Tra le cose che Palermo dimostra di non sapere – dice l’assessore – c’è che a tutto il 15 marzo scorso la Regione Veneto aveva messo a concorso 246 posti, ma i candidati in graduatoria sono stati soltanto 118, con una differenza negativa di 128. Altri 86 posti sono previsti in un concorso in fase di espletamento; ulteriori 19 posti sono in fase di pubblicazione del concorso sulla Gazzetta Ufficiale. Sono in fase di indizione altri concorsi per 301 posti. Ciò significa che, se vi fosse l’adesione da par te dei professionisti, la Regione sarebbe pronta a contrattualizzare in breve tempo 652 medici. La prospettiva in Venetoconclude- è quella di assumere i giovani medici specializzandi negli ospedali pubblici con un regolare contratto”.