MORI’ DOPO AVER PARTORITO, IL GINECOLOGO ERA UN GEOMETRA

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«L’azienda sanitaria bassanese ha agito con superficialità, non ha vigilato e verificato che Andrea Stampini in realtà non era un medico ginecologo ma solo un geometra. E ora mia figlia, che è morta dopo il parto, chi me la ridà? L’Usl 7 ammetta almeno le sue responsabilità». Gli occhi bagnati dalla commozione, la dolcezza delle parole, sono quelle di una mamma che da quattordici anni a questa parte convive quotidianamente con il logorante dolore per la perdita della figlia Silvia Dalla Rizza, ma la determinazione è quella di una leonessa. Perché Renata Stevan, che assieme ai suoi famigliari e assistita dall’avvocato Gaetano Crisafi ha intentato causa civile, non intende mollare. Anche ora che è chiaro che l’assicurazione non vuole risarcire perché, spiega, copriva i danni causati da medici e non da geometri. E tantomeno l’azienda sanitaria che si trincera dietro la prescrizione (anche se questa matura nel momento in cui si scopre del reato e cioè dal 2015): sta di fatto che il giudice civile aveva invitato le parti alla mediazione, ma il legale dell’Usl non si è presentato all’incontro. «Eppure io non intendo lasciar perdere, non è giusto, e non ne faccio affatto una questione di soldi», le parole di Renata Stevan che chiede a gran voce giustizia per la perdita dell’amata figlia.

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