Si è concluso in maniera tragica il mese di novembre dal punto di vista degli infortuni mortali sul lavoro in Veneto. Solo il 29 novembre hanno perso la vita altre due persone, portando a 75 le vittime dall’inizio dell’anno: un uomo cinquantenne a Jesolo, nel Veneziano, vittima dello scoppio di una bombola di gas al Palazzo del Turismo durante i lavori di manutenzione al sistema antincendio, e un operaio di 31 anni, caduto dal tetto di un capannone nel comune vicentino di Orgiano appena sabato scorso.
“È urgente chiudere il confronto sul Nuovo Piano Strategico regionale 2021-2023 per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, e rinnovare il patto di impegno tra le istituzioni e le parti sociali – evidenzia Gianfranco Refosco, segretario generale di Cisl Veneto –. Lo chiediamo a più voci e lo attendiamo da tempo, e vista la situazione serve a questo punto una forte accelerazione: è ormai un atto di responsabilità dovuto alle lavoratrici e ai lavoratori delle imprese venete’’.
Da Cisl Veneto, infine, anche una raccomandazione e insieme un appello in merito alle risorse del Pnrr, in arrivo a partire dai prossimi mesi e destinate ai tanti cantieri che saranno attivati: dovranno essere vincolate al rispetto delle norme di legge dei contratti nazionali del lavoro – si sollecita –, anche da un punto di vista della sicurezza, avendo come obiettivo comune di vincere la sfida “infortuni zero”.
Luca Mori, responsabile della salute e sicurezza sul lavoro di Cisl Veneto, sottolinea da parte sua: “A livello nazionale, il recente decreto fiscale ha introdotto una serie di norme che giudichiamo positivamente. Ma si tratta di norme orientate più ai controlli che alla prevenzione, che invece rappresenta, a nostro avviso, il vero grande investimento per il futuro. Per questo chiediamo alla Regione del Veneto un rafforzamento del personale presso gli Spisal, a partire dai tecnici della prevenzione, e ancora incontri periodici di condivisione e analisi dei dati, e una campagna straordinaria di formazione rivolta alle lavoratrici e ai lavoratori ma anche ai datori di lavoro delle piccole imprese’’.