MUORE E LASCIA 1,4MILIONI E UNA CASA AL “SUO” PRETE

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Don Armando Trevisiol si era rassegnato. Quel progetto della “Cittadella della solidarietà” per mettere assieme – tutte in un stesso edificio – le associazioni e le “agenzie” cattoliche impegnate sul fronte dei poveri, ma anche le sedi operative come il “Magazzino solidale” attualmente ospitato al Centro Don Vecchi di Carpenedo, si era arenato di fronte all’assenza di finanziatori e alla crisi finanziaria che sta vivendo la diocesi. Ma a rimettere in piedi il progetto ci ha pensato quella che l’anziano ex parroco di Carpenedo chiama giustamente la Provvidenza: una maxi-donazione da un milione e 400mila euro in contanti, più una casa da mettere in vendita per utilizzare anche questo ricavato, da parte di un benefattore mestrino recentemente scomparso. Ed ora la “Cittadella” è di nuovo un sogno che si può realizzare. Per una notizia buona, una cattiva: il quinto Centro don Vecchi, l’istituzione fondata da don Armando Trevisiol che dà alloggio ad anziani autosufficienti – in questo caso anche a familiari di pazienti ospedalieri, a padri separati e a giovani coppie senza casa – non è ancora aperto, ma ha già subìto un furto.  I ladri hanno prelevato dal Centro, in località Arzeroni alla periferia di Mestre, frigoriferi, termosifoni e quadri in rame, per un bottino che si aggira sui 45 mila euro. L’apertura ufficiale del complesso, inaugurato in maggio, è prevista fra alcuni mesi.

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