La rete pubblico-privata dei servizi per l’impiego attivi in Veneto sta sperimentando con buoni risultati le novità del Jobs Act e si candida ad essere esperienza di riferimento per l’Anpal, la neonata Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. Ma chiede risorse adeguate per continuare a funzionare ed affrontare i nuovi compiti previsti dalla riforma del ‘Jobs Act’. Questo il senso del ‘tour’ veneto del presidente Anpal, Maurizio Del Conte, in visita ad alcuni centri per l’impiego (Padova e Treviso) e agli sportelli di una delle agenzie per il lavoro accreditate nel sistema regionale che prende in carico disoccupati e lavoratori in cerca di nuova occupazione. “Candidiamo l’esperienza dei 39 centri per l’impiego pubblici e dei 206 operatori privati accreditati in Veneto a modello nazionale per le politiche attive per il lavoro – ha sintetizzato Elena Donazzan, assessore regionale al lavoro, facendo il punto della visita nell’incontro con la stampa a Mestre – I numeri ci dicono che la rete veneta funziona. Ma al governo chiediamo chiarezza dei ruoli, stabilità organizzativa e risorse per implementare l’organico dei centri pubblici per l’impiego . “Là dove Stato e territorio collaborano, i risultati ci sono – ha riconosciuto il presidente Anpal – come dimostra il buon esito in Veneto di Garanzia Giovani. Le esperienze ‘virtuose’ delle regioni più dinamiche devono essere esportate, perché è interesse dello Stato e di tutti i territori che i servizi per l’impiego funzionino in tutta la penisola”.