GPI, società quotata sul mercato MTA leader nei sistemi informativi e servizi per la sanità e il sociale, si è aggiudicata tre lotti su cinque nella gara indetta dalla Regione Veneto per la gestione del Sistema Informativo Ospedaliero (SIO) regionale. Il Gruppo, con quartier generale a Trento, ha partecipato alla competizione all’interno di un Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) composto da colossi del settore come Telecom Italia e InterSystems Italia. L’importo complessivo aggiudicato ammonta a 122,5 milioni di euro e prevede contratti di durata quinquennale, con possibilità di rinnovo per altri 2 anni e proroga di sei mesi. Il valore dei tre lotti aggiudicati al RTI è pari a 79 milioni di euro, con una quota GPI pari a 27,5 milioni di euro (21,5 milioni di euro per i primi 5 anni e 6 milioni di euro per il rinnovo biennale). L’appalto ha lo scopo di consentire l’evoluzione del sistema informativo socio-sanitario della Regione Veneto verso una infrastruttura integrata che permetta di gestire la continuità della cura e la comunicazione tra i singoli sistemi sanitari e ospedalieri. Il nuovo SIO della Regione Veneto, infatti, ha tra i suoi obiettivi, in un contesto conforme alle più recenti politiche di sicurezza e privacy: I tre lotti riguardano l’Ulss Serenissima, l’Ulss Veneto Orientale, l’Ulss Polesana, l’Ulss Pedemontana, l’Ulss Berica, l’Ulss Scaligera e l’Azienda Ospedaliera Universitaria integrata di Verona (fra gli ospedali più grandi in Italia). Nel complesso il sistema gestirà circa 8.000 posti letto pubblici– numero che potrà salire a oltre 10.000 se anche le strutture accreditabili sceglieranno di aderire. “Si tratta di un progetto di nuova generazione, sia per la sua valenza a livello regionale, sia per la visione che sottende”, ha detto Oscar Fruet, direttore commerciale Italia di GPI. “Per affrontare una sfida di questa portata, abbiamo scelto partner di livello internazionale come Telecom Italia (fatturato 2018: 19 miliardi di euro) e InterSystems (fatturato consolidato 2018 della casa madre pari a circa 700 milioni di dollari), la cui tecnologia viene utilizzata da numerosi servizi sanitari nazionali di grandi dimensioni, tra cui quello della Scozia e del Cile, l’Esercito degli Stati Uniti”, ha spiegato infine Matteo Santoro, direttore generale di GPI.