In Veneto le imprese che assumono giovani lavoratrici e lavoratori potranno beneficiare di un “bonus occupazionale” fino a 6 mila euro. Lo prevede l’incentivo straordinario disposto dalla Regione del Veneto, su proposta dell’assessore al lavoro Elena Donazzan, che mira ad attenuare le conseguenze negative sull’occupazione giovanile generate dalla crisi COVID-19. Da martedì 28 luglio le imprese possono presentare domanda online nel sito della Regione Veneto. L’apertura del bando, inizialmente annunciata per il 24 luglio, è stata infatti posticipata di qualche giorno per ottimizzare il procedimento di raccolta e valutazione delle domande.
Potranno accedere all’incentivo le PMI venete, che tra il 1° febbraio e il 31 ottobre di quest’anno, avranno stipulato nuovi rapporti di lavoro full time o che li avranno confermati, trasformando un contratto a termine in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato full time, con giovani under 35.
Il ‘bonus’ occupazionale prevede un contributo diversificato pari a:
5 mila euro (che salgono a 6 mila nel caso di giovani lavoratrici) per assunzioni a tempo indeterminato full time o per trasformazioni di contratti a termine in tempo indeterminato full time;
3 mila euro (4 mila se il dipendente è donna) nel caso di assunzioni a tempo determinato per almeno 12 mesi, full time.
Le imprese potranno presentare la domanda entro i termini previsti dalle tre ‘aperture a sportello’
dal 28 luglio al 27 agosto 2020
dal 1° al 30 settembre 2020
dal 1° al 31 ottobre 2020
Le domande dovranno essere presentate attraverso il portale che sarà disponibile a partire dal 28 luglio 2020 e accessibile al seguente link:
https://cdnbandi.regione.veneto.it/bonusoccupazionale-covid-fse
“I giovani e in particolare le giovani donne, sono i più colpiti dalla crisi – evidenzia l’assessore regionale al lavoro – L’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro ha calcolato che un giovane su sei dall’inizio della pandemia ha perso il posto e, tra coloro che hanno mantenuto il rapporto lavoro, si registra un calo medio del 23 per cento delle ore lavorate. Preoccupa in particolare il calo dell’occupazione giovanile femminile: a perdere il lavoro in questa crisi sanitaria ed economica sono 54 donne su 100 under 35, rispetto al -48% degli uomini”.