Il nuovo turismo si muove sulle due ruote. Belluno pedala per intercettarlo. E sono pronti progetti per ben 30 milioni di euro. Le opportunità di cicloturismo tra le Dolomiti e la Valbelluna ci sono tutte, a patto che il territorio sia in grado di mettere in campo un’offerta adeguata, tagliata sulle esigenze del turista in bicicletta. A patto soprattutto, che il Bellunese faccia squadra. Questo il messaggio emerso da Villa Patt, dalla giornata di seminario sul cicloturismo targata Centro Consorzi. Un messaggio che parte da basi solide, dalla convinzione che Belluno può diventare meta cicloturistica. Bastano alcuni numeri per corroborare il messaggio e spingere il Bellunese verso il turismo in bici. Il cicloturismo è un fenomeno in crescita costante. Belluno è un territorio a misura di bici? «Attualmente in provincia ci sono circa 30 milioni di euro di progetti per piste ciclabili, tra soldi dei Fondi ex Odi, contributi regionali, Gal e molto altro – dice Michele Talo, direttore del Centro Consorzi -. I percorsi vengono completati e la rete infrastrutturale dedicata alle due ruote comincia a prendere forma. Adesso, devono muoversi i privati, per creare i servizi e rendere Belluno appetibile per il cicloturismo. Da parte nostra proporremo una app per mettere in rete l’offerta ricettiva e stimolare la creazione di colonnine per le bici elettriche». Cicloturismo possibile? Sì. Già altre zone del Veneto l’hanno fatto. Con successo.