C’è benzina sia sui campioni prelevati all’interno della pizzeria Mordi e Fuggi e sugli abiti e scarpe del ferito. Pesa come un macigno il risultato delle analisi dei vigili del fuoco del Niat (Nucleo investigativo territoriale antincendio) che è arrivato sul tavolo del sostituto procuratore Paolo Sartorello, che coordina le indagini sul caso. Il fascicolo è ancora contro ignoti e l’ipotesi di reato resta incendio doloso, ma tutto lascia pensare che una svolta arriverà quanto prima. Insomma è improbabile che la sostanza finisca sui vestiti di uno che passa di là per caso. È questa la spiegazione data da Pasquale Ferraro, il 21enne di Brindisi che è rimasto gravemente ferito quella notte alle 3.15 nello scoppio della Mordi e fuggi. Una versione che però traballa sempre più. O c’era una quantità talmente grande da riempire tutto il porticato di Vicolo dei Galli (ma in questo caso gli incendiari sarebbero dovuti arrivare con centinaia di litri di benzina e taniche) o il 21enne era all’interno della pizzeria. Il giovane intanto è definitivamente fuori pericolo e nei giorni scorsi è stato trasferito in reparto di Ortopedia al San Martino. Aveva riportato fratture alle gambe e soprattutto ustioni gravissime alle mani (terzo grado) e più lievi al volto. Al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Cortina che indagano sul caso, guidati dal maggiore Cristiano Rocchi, anche altre posizioni. In particolare quella dell’amico di Ferraro, Fabio Laritonda, che ospitava nella sua casa di Domegge il brindisino appena arrivato un paio di giorni prima.