PONTE DI BASSANO? SUL PIAVE…

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“Come può un manuale di storia per gli studenti del quinto anno di scuola superiore collocare il Ponte di Bassano sul fiume Piave definendolo “simbolo della resistenza sul Piave dopo Caporetto”? Chiedo alla casa editrice Mondadori di procedere immediatamente al ritiro del manuale e al Ministero dell’Istruzione e della Ricerca di vigilare meglio nel selezionare i testi che propone/impone ai docenti e alle scuole”. L’assessore all’istruzione della Regione Veneto, Elena Donazzan, è letteralmente insorta alla segnalazione ricevuta in merito al testo di Vittoria Calvani “Storia e Progetto”, edito da Mondadori e proposto dal Ministero dell’istruzione tra i libri di testo adottabili per l’insegnamento della storia nel secondo ciclo delle scuole secondarie. La didascalia alla foto del “ponte degli Alpini” colloca il manufatto sul Piave (anziché sul Brenta) e così argomenta: “Dopo Caporetto, divenne il simbolo della resistenza sul Piave, un evento militare eroico che ispirò numerose canzoni”. “Chiedo alla casa editrice Mondadori di ritirare subito questo libro – prosegue l’assessore, in procinto di formare la lettera per la casa editrice di Segrate – E’ bastata una semplice occhiata da parte di alcuni genitori e docenti per rilevare questo ‘svarione’ madornale, oltre alla povertà concettuale e alla confusa sintassi delle informazioni fornite. Sorge immediato il dubbio: quanto altri errori ci sono in un testo destinato a supportare la conoscenza storica del Novecento e a formare la coscienza storica dei nostri ragazzi e lo spirito di consapevolezza di una nazione? Una casa editrice di rilievo nazionale come Mondadori dovrebbe vigilare meglio sul contenuto dei propri testi scolastici”. La titolare del politiche scolastiche della Regione Veneto invia le proprie rimostranze critica anche al Ministero, che ha inserito il testo in questione nella rosa dei libri consigliati ai collegi dei docenti del quinto anno di scuola superiore, raccomandandone l’adozione per l’intero ciclo quinquennale. Since – ramente mi fido più della capacità di valutazione e di scelta dei docenti piuttosto che dei libri imposti per obbligo da burocrati ministeriali – commenta Donazzan – Se poi questi te sti selezionati dal Ministero sono anche pieni di errori, mi interrogo sul grado di cultura dei funzionari ministeriali”.

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