«Iscriveremo le somme dovute dai produttori nel registro debitori, ma non faremo nulla di più in attesa che il ministero per le Politiche Agricole chiarisca se e come applicare i prelievi imposti ai produttori che hanno sforato le ‘quote-latte’ nella campagna lattiera 2014-2015». É quanto l’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, Giuseppe Pan – d’intesa con il collega lombardo Gianni Fava – ha comunicato al coordinatore della commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, il pugliese Leonardo Di Gioia, chiedendo l’intervento ufficiale della Conferenza stessa in merito alla contrastata vicenda delle quote-latte e del prelievo ‘forzoso’ imposto da Agea alle aziende che hanno ‘sforato’ i tetti produttivi imposti. Veneto e Lombardia sono le due regioni più interessate, dove si concentra il maggior numero di stalle. E dove è maggiore la protesta contro questo onere finanziario comunicato da Agea nell’agosto del 2015 e subito impugnato da numerose aziende. Tanto che una recentissima sentenza del Tar dell’Emilia Romagna, sezione di Parma, ha annullato – per difetto di motivazione e per mancato coinvolgimento della Commissione europea – singoli provvedimenti di riscossione del prelievo.