“Quella chiesetta, quella Madonnina, che affettuosamente viene chiamata ‘Madonnina del Mare’ sono un simbolo che alberga nel cuore di tutta la gente di Caorle. Profanarla è stato un atto barbaro, che va ben oltre il fatto criminoso, perché colpisce i sentimenti, la storia, le tradizioni di un’intera città, a cominciare dai pescatori che, prima di affrontare il mare, un’occhiata o una preghiera per chi crede, verso quella madonnina non la fanno mai mancare”. Con queste parole, e “con sgomento pari a quello della gente di Caorle” il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta la profanazione del Santuario della Madonna dell’Angelo a Caorle da parte di malviventi che hanno razziato gli ex voto e danneggiato la teca e la statua della “Madonnina”. Mi auguro – aggiunge Zaia – che questi barbari vengano arrestati al più presto e che venga loro comminata la pena più dura possibile, comunque insufficiente perché non esiste una pena per la violazione dei sentimenti delle persone e del rispetto per un simbolo amatissimo di religiosità e di storia locale”.