“A dispetto di prefiche e cassandre, la società veneta, fatta di tanti cittadini che credono nella solidarietà e nella partecipazione attiva. di tanti amministratori e di bravi sindaci – che al di là del colore politico, hanno in testa i valori del buon vivere, della coesione civile e del rispetto – è sempre in testa per qualità della vita. Siamo una società che conosce la solidarietà per i più fragili, come dimostrano le statistiche che evidenziano che un veneto su 5 fa volontariato”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta lo scenario tracciato dal rapporto 2019 sulla qualità della vita in Italia, pubblicato oggi da Il Sole 24 ore. Nella graduatoria finale delle 107 province italiane, il Veneto vede Verona, Treviso e Venezia tra le prime dieci (e tutte in deciso miglioramento rispetto allo scorso anno), seguite da Vicenza all’11° posto. Più distanziata Padova, al 23° posto, ma anch’essa in recupero di 10 punti rispetto allo scorso anno. L’indagine registra il benessere dei cittadini attraverso una griglia che comprende sei aree tematiche: “ricchezza e consumi”, “ambiente e servizi”, “demografia e società”, “giustizia e sicurezza”, “cultura e tempo libero”, “affari e lavoro”. Milano è al primo posto, ma è notevole il salto in avanti, di Verona e Venezia, che guadagnano rispettivamente 7 e 25 posizioni. La città di Romeo e Giulietta è inoltre la prima delle venete. “Si tratta di una valutazione complessiva – prosegue Zaia – fatta non solo di Pil ma di benessere a 360 gradi, dalla salute all’ambiente, dalla cultura alla mobilità, dalla sicurezza al lavoro, alla giustizia. La media complessiva degli indicatori di ‘qualità’ del buon vivere ci vede al terzo posto, alle spalle di due regioni autonome Val d’Aosta e Trentino Alto Adige, che vivono contesti storico-geografici e amministrativi incomparabili con i nostri”. “In Veneto siamo ai primi posti non solo per raccolta differenziata, offerta di trasporto pubblico e buon livello di sicurezza e di servizi sociali – sottolinea Zaia – ma anche per densità culturale, con indici lusinghieri nell’offerta di spettacoli, di concerti, di mostre e ottime performance nell’attrattività turistica e nella ‘sportività’ dei nostri concittadini. Dati che smentiscono ancora una volta gli stereotipi di un Nordest legato solo ai ‘schei’, egoista e rancoroso, e che confermano invece la vivace apertura di una terra che vanta il maggior numero di siti Unesco, che sa essere ponte tra Occidente e Oriente, e non solo grazie a Venezia. che vanta una galassia di istituzioni culturali di prestigio internazionale dalla Biennale all’Arena di Verona, dal Campiello al Teatro Olimpico e al Teatro Stabile, dalla Fenice agli atenei veneti”. “Per tutti noi, per i sindaci e gli amministratori veneti, il rapporto 2019 è una conferma incoraggiante. Ma non si tratta certo di un punto di arrivo – conclude Zaia – ma motivo di ulteriore stimolo per non sedersi sugli allori e impegnarsi al massimo per migliorare ancora”.